Dopo essersi diplomato all'Istituto d'Arte di Parma ha iniziato a farsi conoscere come pittore, unendosi al gruppo Nuove Tendenze e realizzando manifesti pubblicitari per la Campari. Ha svolto l’attività di scenografo e cartellonista fino al 1930. Ha preso parte all'allestimento di varie mostre tra cui la Mostra della Rivoluzione Fascista (1932), il Salone della Vittoria alla VI Triennale di Milano del 1936. Ha realizzato le sei mappe delle città d'Italia (Assisi, Napoli, Padova, Pisa, Bologna, Trieste) affrescate sulle pareti della sala d'aspetto di terza classe della stazione centrale di Milano, poi trasformata in Libreria Feltrinelli.
La sua fama è legata principalmente all'Olivetti con la quale alla fine degli anni trenta iniziò a collaborare come pubblicitario e in seguito designer.
Parallelamente lavorò come architetto realizzando numerosi edifici come quello per la ditta Olivetti.
Nel 1966 ricevette dal Politecnico di Milano la laurea ad honorem in architettura. (Fonte: Wikipedia)
Nato da una famiglia "povera", entrò in Olivetti all'età di tredici anni dopo aver studiano alle scuole serali.
Capellaro elabora un sistema di montaggio che permette di assemblare una macchina M20, con minor fatica e maggior precisione, in 4 ore e 20 minuti anziché in 11 ore. Dagli inizi degli anni '30 partecipa alla progettazione della Summa e a seguire della Divisumma 14 e Divisumma 24.
Nel 1962 l'Università di Bari gli conferì una laurea honoris causa in ingegneria civile.